Da “Il Ponte”, settimanale cattolico
domenica 25 marzo 2018
Marzo 2018. Per Rimini questo è un momento molto importante. Un centenario, nello specifico: il 21 marzo del 1918, infatti, nasceva a Ferrara il Beato Alberto Marvelli. Durante la vita e il suo percorso di fede, Marvelli fu parrocchiano e assiduo frequentatore della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Rimini, e del suo oratorio. Proprio per questo la comunità dei Salesiani, cui la chiesa fu affidata dalla sua nascita (nel lontano 1919), ha deciso di rendere omaggio al Beato Alberto – in occasione del centenario della sua nascita – con l’installazione di 6 nuove vetrate, che si aggiungono alle numerose e già apprezzate vetrate della navata e del transetto della chiesa. E non solo, per l’occasione la chiesa viene abbellita con il restauro delle panche e la revisione dell’organo. L’inaugurazione (domenica 18 marzo) si è tenuta con una concelebrazione solenne presso la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice: all’inizio i presenti hanno ricevuto un pieghevole illustrativo, per poi proseguire con la presentazione simbolica delle vetrate durante l’Omelia e chiudere con la loro benedizione.
Le vetrate
La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Rimini, situata presso piazza Marvelli (ex piazza Tripoli), è affidata dal Vescovo ai salesiani già dalla sua nascita nel 1919. La chiesa, oggetto di ampliamento con l’aggiunta del campanile (1940), del presbiterio e dell’abside (1962), presenta sulle navate e sul transetto, con l’aggiunta delle nuove 6, ben 16 vetrate decorative. Vetrate che, oltre al loro significato decorativo e simbolico, presentano anche riferimenti alla storia religiosa di Rimini. Vediamole nel dettaglio:
Navata dall’entrata sinistra Vetrata con decorazioni geometriche
La vetrata é composta da infiorescenze e simboli trinitari che richiamano il legno della Croce e la Santa Trinità e che sintetizzano i due misteri principali della fede: Unità e Trinità di Dio. Passione, morte e Risurrezione. San Pio V. Il santo ha in mano un nastro su cui è scritto “Auxilium Cristianorum” per indicare la sua devozione a Maria che ottenne la vittoria contro i Turchi invasori nella battaglia di Lepanto (1571), mentre a Roma con il popolo recitava il Santo Rosario. Segue un’altra vetrata con decorazioni geometriche.
San Tommaso Apostolo
La vetrata prende il nome dal demolito Oratorio di San Tommaso, collocato in centro città, il cui terreno è stato dato dalla Curia al Comune in cambio di quello usato per erigere la presente chiesa. Tommaso è l’apostolo che affermò “Io non credo se non tocco i segni dei chiodi alle mani e ai piedi e il segno della lancia al costato”. San Pietro. San Pietro è il primo a riconoscere la divinità di Cristo, è stato il primo Papa della Chiesa eletto direttamente da Gesù. Ogni credente riconosce in lui e nei suoi successori la guida della Chiesa Universale.
Navata dall’entrata destra Vetrata con decorazioni geometriche
È uguale alla prima vetrata dell’entrata sinistra. San Gaudenzo. San Gaudenzo, patrono della diocesi e della città, è stato il primo Vescovo di Rimini. Egli mette sotto i piedi i Canoni del Concilio di Rimini ritenuti eretici perché Gesù, il Cristo, viene considerato solo un uomo; mentre ha in mano il Concilio di Nicea che considera Gesù Cristo come vero uomo e vero Dio.
Vetrata con decorazioni geometriche. Santa Elisabetta d’Ungheria e Santo Stefano d’Ungheria.
Durante la I guerra mondiale un gruppo di veneziani, allora sotto il governo asburgico, furono sfollati a Rimini nei dintorni della chiesa. Qui si ricordano due santi delle loro terre: Santa Elisabetta e Santo Stefano: Santa Elisabetta d’Ungheria è un esempio del donarsi ai poveri e vedere in loro la presenza di Gesù, Santo Stefano d’Ungheria è un esempio di governatore che con amore ha servito la persona umana. Si tratta di una doppia vetrata.
Transetto (di sinistra) I martiri salesiani Mons. Luigi Versiglia e don Callisto Caravario
Luigi Versiglia, vescovo, e Don Callisto Caravario, sacerdote, sono i primi martiri salesiani morti come missionari in Cina. Don Bosco e San Domenico Savio. Don Bosco è rappresentato con il suo migliore allievo San Domenico Savio. Assieme ad Alberto e a Laura sono santi “giovani” cresciuti alla scuola della spiritualità salesiana. Sacro Cuore e Beato Alberto Marvelli. Questa vetrata di luce rappresenta Alberto Marvelli, il nostro Beato riminese, con il Sacro Cuore che egli pregava assiduamente nell’altare qui accanto.
Transetto (di destra) Santa Maria Domenica Mazzarello e Beata Laura Vicuña
Santa Maria Domenica Mazzarello è fondatrice, con Don Bosco, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, diversamente dette Suore Salesiane. Laura Vicuña, allieva delle salesiane, è un fulgido esempio di santità giovanile. Maria Ausiliatrice e San Giuseppe. Maria e Giuseppe, lo sposo, tutti e due custodiscono Gesù bambino e, rivolgendosi al nostro sguardo, ci fanno il dono di Gesù. Bella rappresentazione della Sacra Famiglia. Anche in questo caso si tratta di una vetrata doppia.